Pinoli Pakistan

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I pinoli pakistani sono il frutto del Pinus Gerardiana, pino tipico del nord del Pakistan, dell’est dell’Afghanistan e del nord dell’India.

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I pinoli pakistani sono il frutto del Pinus Gerardiana, pino tipico del nord del Pakistan, dell’est dell’Afghanistan e del nord dell’India. Hanno un sapore forte e sono contraddistinti da un profumo deciso e da un colore tendente al giallo ocra. I pakistani hanno inoltre una forma allungata ed affusolata, al tatto si presentano oleosi.

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Scheda tecnica

Prodotto
Pinoli

Riferimenti specifici

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Valori nutrizionali

Ingredienti Pinoli
Modalità di conservazione Conservare in luogo fresco e asciutto.
Dichiarazione nutrizionale valori medi per 100 g:
Energia 2404 kJ / 579 kcal
Grassi 45.1 g
di cui acidi grassi saturi 4.9 g
Carboidrati 4.4 g
di cui zuccheri 1.9 g
Fibre 4.4 g
Proteine 37 g
Sale 0.01 g
Fosforo 816 mg (117% VNR*)
Zinco 11 mg (110% VNR*)
Magnesio 380 mg (101% VNR*)
Indicazioni I consigli dispensati NON SONO IN ALCUN MODO DA RITENERSI DI VALORE MEDICO/PRESCRITTIVO. Le informazioni fornite sono a scopo puramente divulgativo e informativo, pertanto non intendono in alcun modo sostituirsi a consigli medici. In presenza di patologie occorre sempre consultare il proprio medico.
Origine Italia
Nutrienti Fosforo, Magnesio, Zinco
VNR *Valore Nutritivo di Riferimento
Etichetta e confezionamento Le immagini sono inserite a scopo illustrativo, il prodotto può subire modifiche in base alla disponibilità di magazzino e alla grammatura selezionata.
Prodotto Pinoli

Curiosità

pinoli sono i semi commestibili di alcune specie di pini, alberi appartenenti alla famiglia delle Pinaceae. Sono circa 20 le specie del genere che producono semi abbastanza grandi da giustificarne la coltivazione. In Europa sono due le specie di pino sfruttate. Il migliore è il pino domestico (Pinus pinea), che non a caso è anche chiamato “pino da pinoli”. Il pino cembro (Pinus cembra) produce grossi semi, ma vive in zone più disagevoli. Diamo uno sguardo ravvicinato al pino domestico: si tratta di un albero tipico delle zone circostanti il Mar Mediterraneo, in particolare delle coste settentrionali dove forma vaste pinete. Si innalza fino a 25 metri, sebbene l’altezza più comune sia sui 12-20 m. Ha un tronco corto e una grande chioma espansa a globo, che col tempo diventa sempre più simile a un ombrello.

Le foglie sono aghi flessibili, accoppiati e solitamente lunghi da 10 a 20 cm. Gli strobili, anche detti pigne, sono lunghi 8-15 cm, ovoidali e grandi. Impiegano 36 mesi per maturare, più di qualsiasi altro pino. Si aprono a maturità per far uscire i semi. Questi ultimi, i pinoli, sono grandi, lunghi 2 cm, di color marrone chiaro con un guscio coperto da una guaina scura che si gratta con facilità e hanno una rudimentale aletta di 5 mm che va via facilmente. Il vento non riesce a trasportare i semi, che vengono dispersi dagli animali, tipicamente gli uccelli e oggi perlopiù dagli uomini. In Italia è coltivato praticamente ovunque, ad eccezione delle zone montuose.

Si è naturalizzato in Africa meridionale, dov’è considerata invasiva e piantata comunemente in California, Australia ed Europa occidentale, fino alla Scozia meridionale. Attualmente il pino è coltivato anche come pianta ornamentale, oltre che per il consumo dei semi. I pinoli europei possono essere distinti da quelli asiatici per la loro maggiore lunghezza rispetto alla circonferenza: i pinoli asiatici sono tozzi, di forma un po’ più simile a dei chicchi di mais. I pinoli americani sono noti per le loro grandi dimensioni e la facilità con cui si riescono a sgusciare. Negli Stati Uniti la specie P. edulis è diventata famosa grazie al sistema di trading post e al popolo Navajo, i quali hanno utilizzato i pinoli come merce di scambio. 

I pinoli sono essenziali per il pesto e svariati altri piatti tra cui dolci come le torte. 

Internazionalmente questo seme è spesso aggiunto a carne, pesce, insalate e piatti di verdure oppure nella cottura del pane. In Spagna, viene realizzato un dolce costituito da piccole palline di marzapane ricoperte di pinoli, spennellate con l’uovo e poi cotte rapidamente. I pinoli sono presenti nella salade landaise della Francia sud-occidentale. Il caffè ai pinoli, conosciuto come piñón, è una specialità che si può gustare negli Stati Uniti sud-occidentali, soprattutto in New Mexico, ed è tipicamente un caffè a tostatura forte con un profondo sapore di frutta a guscio; qui i pinoli tostati e leggermente salati vengono anche venduti come snack per le strade delle città. 

Nella cucina del Medio Oriente l’utilizzo di pinoli si riflette in una vasta gamma di piatti, come ad esempio il kibbeh, la samosa e dolci come il baklava. 

Fonti 

Nutspaper "Pinolo" 2/2015

https://it.wikipedia.org/wiki/Pinoli 

https://it.wikipedia.org/wiki/Pinus_pinea 

Storia

 La coltivazione europea del Pinus pinea, per il consumo di pinoli, risale a oltre 6000 anni fa. I pinoli sono chiamati piñones in spagnolo e pine nuts in inglese. In varie zone d’Italia sono chiamati con altri nomi come “pinoccoli” o “pinocchi”, da cui pare derivi il nome del famoso burattino Pinocchio. Per l’alto numero di esemplari in Italia, il pino domestico viene da molti considerato l’albero simbolo del Paese, tanto che negli stati anglosassoni viene denominato “Italianstone pine” e in Francia “Pin d’Italie“. 

pinoli di Pinus Pinea sono stati utilizzati nella regione del Mediterraneo come prodotto alimentare per oltre 2000 anni. Le prime rilevanti tracce del loro uso risalgono al 79 a.C. tra le rovine di Pompei, dove erano considerati un elemento talmente nobile e genuino da essere ricordato nella mitologia come frutto amato da Bacco. In epoca romana vennero poi inclusi in molteplici ricette culinarie, nella creazione di vini e usati in insalate e dolci. Il pino, dal bacino occidentale del Mediterraneo, si è diffuso in quello orientale trovando l’habitat ideale in molte zone d’Italia. Le sue vere origini sono però avvolte nel mistero: le tesi prevalenti asseriscono sia originario del Mediterraneo occidentale o dell’Africa nord occidentale, comunque non autoctono della nostra penisola.

Sicuro e comprovato è invece il mezzo attraverso cui si diffuse in Italia, in tutto il bacino mediterraneo e oltre: gli Etruschi. Albero simbolo per eccellenza dell’Italia, apparve infatti al seguito di questo affascinante popolo di naviganti e commercianti, caratterizzandone sin da subito gli insediamenti. La coltivazione del pino fu successivamente incrementata durante l’Impero Romano, dove veniva adorato per la sua elegante bellezza e per l’importanza giocata nella produzione di legname e nella raccolta della resina. Il risultato dell’influsso etrusco e romano è oggi evidente in tutta la penisola, specialmente in alcune aree dove sorgono pinete di grandi dimensioni come la nota Pineta Sacchetti nell’area urbana di Roma, o come le antiche pinete di Castiglione della Pescaia (GR) e di Tarquinia (VT).

Al di fuori dell’Italia il pino veniva celebrato dai Frigi, popolo originario dell’Anatolia centrale, i quali lo amavano per i suoi frutti con i quali veniva preparato un vino inebriante. In Grecia, le pigne venivano invece utilizzate durante le feste propiziatorie di fertilità, durante le quali esse erano gettate in fosse scavate nella terra insieme ad altri oggetti, simboleggiando, con la loro forma, l’attributo maschile. 

Fonti

Nutspaper "Pinolo" 2/2015

https://it.wikipedia.org/wiki/Pinoli

https://it.wikipedia.org/wiki/Pinus_pinea

Conservazione

Puoi conservare i pinoli al naturale in luoghi freschi e asciutti, lontani da fonti di calore e umidità. Ecco 4 consigli utili: 

  • La condizione ideale di mantenimento dei pinoli al naturale è in ambiente refrigerato. I pinoli al naturale possono anche essere conservati senza problemi a temperatura ambiente durante la stagione invernale date le basse temperature. Durante l’estate invece è consigliabile conservare in frigorifero o in ambienti il più freschi possibile, in quanto l’aumentare delle temperature potrebbe favorire il deperimento dei prodotti. 
  • Il contenitore ideale in cui conservare i pinoli al naturale è il vetro. Grazie alla sua costituzione infatti è impenetrabile ad agenti chimici e gassosi, e avendo ottime capacità isolanti termiche mantiene per un tempo più lungo la temperatura iniziale rispetto agli altri materiali. Se il vetro è colorato tanto meglio: utilizzando vetri colorati si impedisce l’ingresso di alcune lunghezze d’onda di luce (inclusa quella ultravioletta) e quindi alcune caratteristiche nutrizionali ed organolettiche rimangono inalterate.  
  • È importante anche il tipo di chiusura del contenitore: un tappo ermetico fa sì che l’alimento sia protetto da un eccessivo contatto con l’ossigeno che può condurre a ossidazione lipidica e che può essere essenziale per i batteri aerobi. 
  • L’ambiente è sempre bene che sia ben areato: ventilando i locali si mantiene sotto controllo l’umidità interna che fuoriesce dalla finestra, garantendo il giusto equilibrio, il che aiuta a sfavorire l’insorgere di muffe.

Dosi consigliate

30 g  di pinoli apportano: 

  • il 35% del valore nutritivo di riferimento di Fosforo; 
  • il 32% del valore nutritivo di riferimento di Zinco; 
  • il 30% del valore nutritivo di riferimento di Magnesio. 

I fabbisogni individuali variano in funzione dell'età, del sesso, del peso e dell'attività fisica. Un'alimentazione varia ed equilibrata e uno stile di vita sano sono alla base del tuo benessere. 

Proprietà

100g di pinoli contengono: 

  • Niacina (2.4 mg - 15% VNR)  
  • Vitamina B6 (0.49 mg - 35% VNR)  
  • Potassio (750 mg - 38% VNR)  
  • Tiamina (0.53 mg - 48% VNR)  
  • Ferro (9.5 mg - 68% VNR)  
  • Vitamina E (11 mg - 92% VNR)  
  • Magnesio (380 mg - 101% VNR)  
  • Zinco (11 mg - 110% VNR)  
  • Fosforo (816 mg - 117% VNR)  
  • Rame (3.1 mg - 310% VNR)  
  • Manganese (8.8 mg - 440% VNR)  

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