Nocciole Crude origine Mediterranea Calibro 13-15

Nocciole Crude origine Mediterranea Calibro 13-15

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Le Nocciole Intere Crude Calibro 13-15 da un punto di vista nutrizionale sono povere di carboidrati, ricche di vitamina A, PP, del gruppo B, sali minerali. Oltre ad essere ottime consumate da sole, possono essere adoperate per la produzione di prodotti dolciari come confetti, torroni, cioccolato, gelati e dolciumi vari

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475 Articoli

Scheda tecnica

Prodotto
Nocciole

Riferimenti specifici

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Valori nutrizionali

Ingredienti Ingredienti: NOCCIOLE. Può contenere ARACHIDI ed altra FRUTTA A GUSCIO
Modalità di conservazione Conservare in luogo fresco e asciutto.
Dichiarazione Nutrizionale valori medi per 100 g:
Energia 2667 kJ / 645 kcal
Grassi 55 g
di cui acidi grassi saturi 5.8 g
Carboidrati 17 g
di cui zuccheri 2.7 g
Fibre 8.9 g
Proteine 16 g
Sale 0.01 g
Indicazioni I consigli dispensati NON SONO IN ALCUN MODO DA RITENERSI DI VALORE MEDICO/PRESCRITTIVO. Le informazioni fornite sono a scopo puramente divulgativo e informativo, pertanto non intendono in alcun modo sostituirsi a consigli medici. In presenza di patologie occorre sempre consultare il proprio medico.
Origine Mediterranea
Etichetta e confezionamento Le immagini sono inserite a scopo illustrativo, il prodotto può subire modifiche in base alla disponibilità di magazzino e alla grammatura selezionata.
Prodotto Nocciole

Curiosità

Apprezzato dai greci e dai romani per i frutti nutrienti, il nocciolo era ritenuto una pianta dalle doti benefiche o addirittura magiche, tanto che è stato frequentemente associato al mistero e al soprannaturale: infatti la bacchetta degli dei, quella usata per la ricerca dell’acqua nel sottosuolo, quella per l’individuazione dei filoni dei metalli preziosi e per la scoperta dei tesori nascosti erano di legno di nocciolo. Nel nord Europa si credeva che il nocciolo proteggesse dai fulmini e dalle fattucchiere. Le nocciole erano considerate dai cinesi uno dei 5 nutrimenti sacri conferiti da Dio all’uomo ed erano indicate dal medico greco Dioscoride come rimedio contro i morsi degli animali velenosi e per curare le verminosi, la tosse persistente e l’uricemia; nelle cerimonie matrimoniali erano l’emblema della fecondità. Virgilio ricorda che il nocciolo era onorato più della vite, del mirto e anche dell’alloro; era ritenuto dai romani simbolo di pace e di riconciliazione. 

La nocciola è ricca di grassi insaturi, fibre, minerali, vitamine e fitonutrienti. Per questo il suo consumo regolare è generalmente associato alla riduzione della concentrazione di colesterolo nel sangue e ad una diminuzione del rischio cardiovascolare. Grazie all'elevato contenuto di Vitamina E, antiossidante naturale per eccellenza, un consumo regolare di nocciola contrasta l’azione dei radicali liberi contribuendo a preservare bellezza e salute. 

Energetica, nutriente e rimineralizzante, la nocciola è perfetta per chi pratica sport, chi necessita di molta concentrazione o semplicemente si sente “giù di tono” sia a livello fisico che mentale. 

Nonostante l’elevato apporto calorico, se assunta nelle dosi consigliate – 15 grammi al giorno circa – la nocciola non determinerebbe alcun aumento di peso, poiché contiene molte fibre e proteine a fronte di un basso indice glicemico, favorisce il senso di sazietà riducendo l’introduzione di altre calorie e porta a un aumento del dispendio energetico. Inoltre le nocciole risultano particolarmente apprezzabili per il loro profilo lipidico: circa il 40% del contenuto lipidico delle nocciole è costituito da acidi grassi monoinsaturi, con un più alto rapporto monoinsaturi/polinsaturi rispetto alle mandorle e alle noci. Tali grassi monoinsaturi contribuiscono a mantenere il colesterolo LDL (il cosiddetto “colesterolo cattivo”) a bassi livelli nel circolo sanguigno, mentre innalza i livelli del colesterolo HDL (colesterolo “buono”). 

In uno studio condotto in Nuova Zelanda si è preso un campione di volontari leggermente ipercolesterolemici chiedendo loro di aggiungere, alla normale dieta, una quantità di nocciole pari a 30 g per 4 settimane. I risultati hanno mostrato l’effetto positivo del consumo delle nocciole sul profilo lipoproteico e sulle concentrazioni di α-tocoferolo1. 

La nocciola è contenuta nell'elenco degli allergeni alimentari (allegato 2 sezIII  D.Lgs. 109/1992 e s.m.i). 

1 Tey SL, Brown RC, Chisholm AW, Delahunty CM, Gray AR, Williams SM. Effects of differentforms of hazelnuts on bloodlipids and α-tocopherolconcentrations in mildlyhyper-cholesterolemicindividuals. European Journal of ClinicalNutrition [2011, 65(1):117-124] 

Fonti

Nutspaper “Nocciola” 3/2010

Nutspaper “Nocciole” 2/2013

https://it.wikipedia.org/wiki/Corylus_avellana

Storia

Il nocciolo (Corylus avellana) è una pianta appartenente all’antichissima famiglia delle Betulaceae, che vive e fruttifica allo stato selvatico in tutta Europa, in particolare sulle colline e sulle pendici dei monti, lungo sentieri e ruscelli. Il nocciolo allo stato naturale assume un aspetto cespuglioso, dell’altezza massima di 5-6 m. Le foglie sono di forma ovale-cuoriforme con margine seghettato, larghe circa 6-10 cm. L’epoca di fioritura per il nocciolo è sicuramente “fuori stagione”, poiché avviene in pieno inverno. Il frutto (la ben nota nocciola) è avvolto da brattee da cui si libera a maturazione. Esso è usato sia nell’alimentazione che nell’industria dei colori e in profumeria. 

La coltivazione è localizzata in quattro aree principali: una delle più importanti si trova sulla costa meridionale del Mar Nero, la seconda in Italia, la terza in Spagna e la quarta nella parte occidentale del Nord America. 

Le nocciole generalmente si consumano essiccate e leggermente tostate per ottenere una più facile eliminazione della pellicola superficiale e per sviluppare maggiormente gli aromi in esse contenuti. 

I maggiori utilizzatori di nocciole sono gli Svizzeri (2 kg/persona all’anno), che le utilizzano come ingrediente per il cioccolato. 

Ogni anno a Massaquano (NA) il 12 dicembre, per la vigilia di Santa Lucia, si tiene dal tetto della chiesa il tradizionale e plurisecolare lancio delle nocciole, adottate a simbolo delle pupille degli occhi, in onore della santa protettrice della vista. 

Il nome del genere deriva dal greco κορις = elmo, per la forma dell'involucro che ricopre il frutto, oppure da kurl, nome celtico della pianta, mentre l'epiteto della specie avellana deriva da Avella, città famosa fin dall'antichità per la bontà delle sue nocciole. Il nocciolo è stato tra i primi fruttiferi utilizzati e poi coltivati dall'uomo per soddisfare le proprie esigenze alimentari: la sua comparsa nell'area del Mediterraneo e dei Balcani risale alla preistoria, si tratta di una delle principali specie arboree che hanno colonizzato le terre emerse dopo l’ultima glaciazione (10000 anni fa), quindi molto prima dell’olivo e della vite. 

L’approfondimento delle tecniche di coltivazione e di propagazione è avvenuto fin dal IV secolo a.C., ma la coltivazione e diffusione delle varietà più interessanti ai fini produttivi e commerciali è avvenuta solo dopo il 1900, quando cominciò ad essere coltivato in maniera intensiva. 

La Turchia, con circa 800 mila tonnellate, è il primo produttore mondiale (oltre 70%) e il prezzo di riferimento internazionale delle nocciole dipende direttamente dalle fluttuazioni produttive e dalle esportazioni di questo paese. L’Italia è il secondo produttore, con oltre 110 mila tonnellate: la qualità delle nocciole italiane è riconosciuta a livello internazionale; in particolare le varietà a frutto tondo, come la Tonda gentile trilobata in Piemonte e la Tonda gentile romana nel Viterbese, rappresentano eccellenze qualitative che determinano un prezzo a sé. I maggiori utilizzatori di nocciole sono gli Svizzeri (2 kg/persona/ anno), che le utilizzano come ingrediente per il cioccolato.

Le più estese coltivazioni corilicole sono localizzate in Turchia, Italia e Spagna, rispettivamente con 379.000, 68.348 e 22.600 ettari nel 2005; tali superfici costituiscono complessivamente oltre l’85% dei noccioleti mondiali. Analizzando le rese unitarie medie per ettaro, si osserva che gli USA detengono il primato con 3,78 tonnellate pari ad oltre il doppio della media europea; ciò è dovuto principalmente alla massiccia meccanizzazione della corilicoltura americana e all’elevato utilizzo di prodotti fertilizzanti e fitosanitari. Francia e Georgia hanno ottenuto rese di 2 tonnellate, seguite da Turchia e Italia rispettivamente con 1,88 e 1,74 tonnellate. Nel continente asiatico, oltre che in Azerbaijan, Georgia, Uzbekistan, e parte della Turchia, la nocciolicoltura è presente in Iran e Cina con dimensioni produttive di 24.000 tonnellate ciascuna. Relativamente al mercato internazionale, l’Italia è seconda dopo la Turchia per l’esportazione di nocciole sgusciate, forma in cui avviene principalmente la commercializzazione. Nel biennio 1995-96 solo il 2,4% della produzione mondiale è stato esportato in guscio.

Fonti

Nutspaper “Nocciola” 3/2010

Nutspaper “Nocciole” 2/2013

https://it.wikipedia.org/wiki/Corylus_avellana

Conservazione

Puoi conservare le nocciole sgusciate in luoghi freschi e asciutti, lontani da fonti di calore e umidità. Ecco 4 consigli utili: 

  • La condizione ideale di mantenimento delle nocciole sgusciate è in ambiente refrigerato. Le nocciole sgusciate al naturale  possono anche essere conservate senza problemi a temperatura ambiente durante la stagione invernale date le basse temperature. Durante l’estate invece è consigliabile conservare in frigorifero o in ambienti il più freschi possibile, in quanto l’aumentare delle temperature potrebbe favorire il deperimento dei prodotti. 
  • Il contenitore ideale in cui conservare le nocciole sgusciate è il vetro. Grazie alla sua costituzione infatti è impenetrabile ad agenti chimici e gassosi, e avendo ottime capacità isolanti termiche mantiene per un tempo più lungo la temperatura iniziale rispetto agli altri materiali. Se il vetro è colorato tanto meglio: utilizzando vetri colorati si impedisce l’ingresso di alcune lunghezze d’onda di luce (inclusa quella ultravioletta) e quindi alcune caratteristiche nutrizionali ed organolettiche rimangono inalterate.  
  • È importante anche il tipo di chiusura del contenitore: un tappo ermetico fa sì che l’alimento sia protetto da un eccessivo contatto con l’ossigeno che può condurre a ossidazione lipidica e che può essere essenziale per i batteri aerobi. 
  • L’ambiente è sempre bene che sia ben areato: ventilando i locali si mantiene sotto controllo l’umidità interna che fuoriesce dalla finestra, garantendo il giusto equilibrio, il che aiuta a sfavorire l’insorgere di muffe. 

Dosi consigliate

Una porzione da 30 g apporta:  

  • il 85% del valore nutritivo di riferimento di Manganese; 
  • il 45% del valore nutritivo di riferimento di Rame; 
  • il 35% del valore nutritivo di riferimento di Vitamina E.  


I fabbisogni individuali variano in funzione dell'età, del sesso, del peso e dell'attività fisica. Un'alimentazione varia ed equilibrata e uno stile di vita sano sono alla base del tuo benessere.

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