Farina Di Pistacchio Green
(45,38 € Per Kg)
Farina di Pistacchio di alta qualità. Ideale per la preparazione di dolci
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Farina di Pistacchio di alta qualità. Ideale per la preparazione dei famosi cannoli siciliani, per decorare gelati, torte o preparare paste di pistacchio ma anche per i piatti salati in abbinamento a pesce e carne.
Scheda tecnica
- Prodotto
- Pistacchio
Riferimenti specifici
- ean13
- 8054134418912
Valori nutrizionali
Ingredienti | PISTACCHI. Può contenere tracce di ARACHIDI ed altra FRUTTA A GUSCIO. |
Modalità di conservazione | Conservare in luogo fresco e asciutto. |
Dichiarazione nutrizionale | valori medi per 100 g: |
Energia | 2486,96 kJ / 594 kcal |
Grassi | 48,40 g |
di cui acidi grassi saturi | 6 g |
Carboidrati | 14 g |
di cui zuccheri | 9,70 g |
Fibre | 10 g |
Proteine | 20,60 g |
Sale | 0,10 g |
Fosforo | 464 mg (66% VNR*) |
Rame | 0,71 mg (71% VNR*) |
Vitamina B6 | 0,99 mg (71% VNR*) |
Indicazioni | I consigli dispensati NON SONO IN ALCUN MODO DA RITENERSI DI VALORE MEDICO/PRESCRITTIVO. Le informazioni fornite sono a scopo puramente divulgativo e informativo, pertanto non intendono in alcun modo sostituirsi a consigli medici. In presenza di patologie occorre sempre consultare il proprio medico. |
Origine | Area del Mediterraneo (Italia e Grecia) |
Nutrienti | Fosforo, Rame, Vitamina B6 |
VNR | *Valore Nutritivo di Riferimento |
Etichetta e confezionamento | Le immagini sono inserite a scopo illustrativo, il prodotto può subire modifiche in base alla disponibilità di magazzino e alla grammatura selezionata. |
Prodotto | Pistacchi |
Curiosità
Il pistacchio (Pistacia vera) è un albero della famiglia delle Anacardiaceae, di altezza media intorno ai 4-5 metri, ma che può superare anche gli 8-10 metri e raggiungere un’età di 300 anni. Il pistacchio cresce in zone dove l’inverno è fresco e le estati sono lunghe e calde. Fiorisce in aprile-maggio e presenta fiori apetali femminili e maschili su diverse piante. Il frutto è una drupa con un endocarpo ovale a guscio sottile e duro, contenente il seme chiamato comunemente “pistacchio”, che ha colore verde vivo sotto una buccia viola. La raccolta avviene da fine agosto ad ottobre. La pianta fruttifica ogni due anni e, per questo motivo, le piantagioni vengono fatte in tempi e luoghi differenti, così da potere avere un raccolto all’incirca costante ogni anno.
I pistacchi vengono utilizzati sia sgusciati sia pelati, spesso tostati e salati, anche in pasticceria. per preparare gelati, creme, bevande; e per la produzione di salumi (mortadella Bologna, ad esempio) o come condimenti per primi e secondi piatti.
Il pistacchio fornisce un olio impiegato in pasticceria, in confetteria, nonché in cosmesi per le doti emollienti. In medicina popolare è diffusa l’abitudine, specie nelle zone della Sicilia dove il pistacchio viene coltivato, di utilizzare l’infuso di corteccia come rinfrescante. Narra una leggenda che il pistacchio fosse coltivato dal re Nabocodonosor nei giardini pensili di Babilonia per sua moglie Amytis. Nel primo secolo d.C. l’imperatore Vitellio fece conoscere a Roma i pistacchi. Marco Gavio Apicio include il pistacchio nel suo classico libro di ricette della cucina romana del primo impero.
Il pistacchio costituisce uno spuntino appagante, molto nutriente, ricco di fibre e vitamine. Una porzione tipica corrisponde a circa 30 grammi di pistacchio sgusciato, pari a circa 160 calorie. Secondo le dimensioni dei pistacchi, ciò equivale a circa 30-40 semi, ossia uno spuntino soddisfacente ad elevato e prolungato senso di sazietà a causa dell’alto contenuto di proteine, grassi e fibre alimentari. Oltre a essere molto saporito, è il tipo di frutta a guscio più nutriente in quanto contiene otto importanti sostanze: tiamina, vitamina B6, rame, manganese, potassio, fibre, fosforo e magnesio, oltre alle maggiori quantità di antiossidanti polifenolici. Sebbene la funzione degli antiossidanti non sia ancora del tutto nota, le ricerche finora condotte sottolineano i vantaggi di una dieta sana con alimenti contenenti antiossidanti.
Fonti
Nutspaper “Il pistacchio” 1/2009
Nutspaper “Pistacchi americani” 1/2011
Storia
La coltura del pistacchio è antichissima: alcuni ritrovamenti archeologici hanno evidenziato il suo utilizzo sin dal settimo millennio avanti Cristo in Turchia.
La pianta del pistacchio è originaria della Siria ma secondo alcuni studi l’area della sua coltivazione iniziale comprende anche Asia Minore, Palestina e Turkmenistan. Il nome “pistacchio” deriva dal persiano pesteh e dall’arabo fustaq, che sono due nomi onomatopeici e richiamano il suono dell’apertura del guscio quando il pistacchio è maturo.
Del pistacchio si fa riferimento nella Bibbia quando si narra che Giacobbe inviò diversi frutti in omaggio al Faraone, fra i quali anche i pistacchi. Il pistacchio era noto anche agli Assiri, ai Persiani e ai Greci come droga medicinale. Fu portato a Roma nel 30 dopo Cristo e in seguito diffuso in Spagna. La diffusione del pistacchio
comprese gradualmente la Cina, la Russia caucasica e, da circa un secolo, gli Stati Uniti d’America dove la pianta è stata introdotta dall’Office of Foreign Seed and Plant Introduction.
Il maggior produttore di pistacchio è l’Iran, seguito dagli Stati Uniti. Seguono Turchia, Cina, Siria, Grecia, Italia, Afghanistan, Pakistan e India. L’Iran copre da solo metà della produzione mondiale, la California circa il venti percento. Il pistacchio americano è consumato soprattutto nel mercato interno mentre quello iraniano trova il suo mercato principale in Europa. Molto buono il pistacchio turco e quello siriano, consumato però quasi esclusivamente nel mercato interno, nel quale il prodotto viene venduto fresco e dove viene utilizzato per la produzione di olio.
Fonti
- Nutsbook
Conservazione
Puoi conservare la farina di pistacchi in luoghi freschi e asciutti, lontani da fonti di calore e umidità. Ecco 4 consigli utili:
- La condizione ideale di mantenimento della farina di pistacchi è in ambiente refrigerato. La farina di pistacchi può anche essere conservata senza problemi a temperatura ambiente durante la stagione invernale date le basse temperature. Durante l’estate invece è consigliabile conservare in frigorifero o in ambienti il più freschi possibile, in quanto l’aumentare delle temperature potrebbe favorire il deperimento dei prodotti.
- Il contenitore ideale in cui conservare la farina di pistacchi è il vetro. Grazie alla sua costituzione infatti è impenetrabile ad agenti chimici e gassosi, e avendo ottime capacità isolanti termiche mantiene per un tempo più lungo la temperatura iniziale rispetto agli altri materiali. Se il vetro è colorato tanto meglio: utilizzando vetri colorati si impedisce l’ingresso di alcune lunghezze d’onda di luce (inclusa quella ultravioletta) e quindi alcune caratteristiche nutrizionali ed organolettiche rimangono inalterate.
- È importante anche il tipo di chiusura del contenitore: un tappo ermetico fa sì che l’alimento sia protetto da un eccessivo contatto con l’ossigeno che può condurre a ossidazione lipidica e che può essere essenziale per i batteri aerobi.
- L’ambiente è sempre bene che sia ben areato: ventilando i locali si mantiene sotto controllo l’umidità interna che fuoriesce dalla finestra, garantendo il giusto equilibrio, il che aiuta a sfavorire l’insorgere di muffe.
Proprietà
100g di farina di pistacchi contengono:
- Selenio (10 μg – 18% VNR)
- Zinco (2.1 mg – 21% VNR) Ferro (3.4 mg – 24% VNR)
- Biotina (15 μg – 30% VNR)
- Magnesio (127 mg – 34% VNR)
- Vitamina K (31 μg – 41% VNR)
- Manganese (0.85 mg – 43% VNR)
- Potassio (960 mg – 48% VNR)
- Fosforo (464 mg – 66% VNR)
- Vitamina B6 (0.99 mg – 71% VNR)
- Rame (0.71 mg – 71% VNR)
- Vitamina E (8.7 mg – 73% VNR)
- Proteine (23 g)
- Fibre (9.5 g)
- Acidi grassi insaturi (44 g), monoinsaturi (29 g) e acido oleico (27 g).
Si ricorda che i pistacchi sono contenuti nell’elenco degli allergeni (allegato 2 Reg. UE 1169/2011 e s.m.i.)
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