Prugne Secche Denocciolate

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Le prugne secche hanno un basso contenuto in grassi e sono ricche di fibre. Ottime da mangiare come spuntino durante la giornata
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100 Articoli

Scheda tecnica

Prodotto
Prugne

Riferimenti specifici

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Valori nutrizionali

Ingredienti Ingredienti: Prugne, acqua, olio di karité, conservante: sorbato di potassio. Può contenere tracce di ARACHIDI e FRUTTA A GUSCIO.
Modalità di conservazione Conservare in luogo fresco e asciutto.
Dichiarazione nutrizionale valori medi per 100 g:
Energia 992 kJ / 235 kcal
Grassi 0,6 g
di cui acidi grassi saturi 0,1 g
Carboidrati 51 g
di cui zuccheri 36 g
Fibre 8,4 g
Proteine 2,1 g
Sale 0 g
Potassio 384 mg (19% VNR*)
Vitamina K 26 μg (35% VNR*)
Fonte analisi Euro Company
Indicazioni I consigli dispensati NON SONO IN ALCUN MODO DA RITENERSI DI VALORE MEDICO/PRESCRITTIVO. Le informazioni fornite sono a scopo puramente divulgativo e informativo, pertanto non intendono in alcun modo sostituirsi a consigli medici. In presenza di patologie occorre sempre consultare il proprio medico.
Origine Cile, Francia
Nutrienti Potassio, Vitamina K
VNR *Valore Nutritivo di Riferimento
Etichetta e confezionamento Le immagini sono inserite a scopo illustrativo, il prodotto può subire modifiche in base alla disponibilità di magazzino e alla grammatura selezionata.
Prodotto Prugne

Curiosità

Nelle antiche leggende persiane, in cui compare il nome di “Prunus” (bruciare), si narra dell’abitudine di alimentare il fuoco usando il legno dell’albero di questo frutto di colore violaceo, dalla forma allungata: la prugna.  

In Estremo Oriente il Pruno, detto “albicocco giapponese”, è considerato il simbolo della primavera, della giovinezza, del rinnovamento e, grazie al candore dei suoi fiori, della purezza e dell’immortalità.  

Si racconta che Laozi fosse nato sotto un pruno e per questo l’albero era particolarmente venerato dai taoisti. In America quello selvatico, assai prolifico, divenne per gli indiani Pawnee simbolo di fecondità.  

Il pruno ha ispirato parecchi proverbi ad esempio: “stare sul pruno”, nel senso di stare a disagio, “essere un pruno nell’occhio di qualcuno” allusivo di persona molesta, “ogni pruno fa siepe” per dire che tutto serve o ha la sua importanza.  

Nelle immediate vicinanze degli arbusti di Prunus spinosa e delle Rosaceae spinose in genere, non è raro trovare Calocybe gambosa (Fr.) Donk, un ottimo fungo commestibile primaverile dall’intenso odore di farina, conosciuto con il nome volgare di Prugnolo.  

Le prugne, apprezzate e consumate volentieri da tutte le fasce d’età, sono adatte all’alimentazione umana grazie ai loro valori nutrizionali, dietetici e sanitari. Contengono quasi il 90% di acqua e pochissimi lipidi. All’interno del frutto sono presenti anche acidi organici (tra cui acido citrico e malico), fibre (pectine), sostanze aromatiche e enzimi. Queste sostanze determinano il valore nutritivo e il sapore delle prugne. Questo frutto è anche ricco di molti minerali e vitamine essenziali per il buon funzionamento dell’organismo umano. Il contenuto dei minerali nelle prugne aumenta con la maturazione del frutto. Le prugne sono frutti ricchi di composti fenolici, caratterizzati da un’attività antiossidante relativamente alta, superiore a quella di arance, mele o fragole.  

Le prugne hanno un gran numero di effetti benefici sull’organismo, tra cui: potere antiossidante: le prugne sono ricche di polifenoli, sostanze in grado di neutralizzare i radicali liberi, responsabili della degenerazione cellulare tipica dell’invecchiamento. azione lassativa: le prugne sono ben note per la loro proprietà lassativa, tanto che in commercio vengono vendute soprattutto in forma essiccata come coadiuvante per il transito intestinale. Questa proprietà è principalmente legata alla presenza di zuccheri come il sorbitolo in grado di attrarre l’acqua nel lume intestinale, all’elevato contenuto di fibre e all’ossifenisatina. Proprietà depurative: le prugne vengono anche utilizzate per contrastare la ritenzione idrica e per questo motivo sono inserite spesso in prodotti erboristici per drenare l’eccesso di liquidi nell’organismo.

Le prugne secche non sono però particolarmente indicate in caso di diete dimagranti per il loro elevato contenuto di zuccheri. Proprietà energetiche: grazie agli zuccheri presenti in abbondanza, le prugne possono essere utilizzate anche a scopo energetico. Per questo sono utili in quelle condizioni in cui sia necessaria una rapida ricarica di energia, senza appesantire l’organismo, ad esempio durante lo sport. Le prugne sono quindi un ottimo alimento energetico, dissetante e ricco di minerali, adatte a qualsiasi tipo di consumatore. 

Fonti

Nutspaper, 1/2018 

Storia

La prugna, frutto particolarmente antico introdotto in Europa circa 20.000 anni fa, è originaria dell’Eurasia e del Nord America. Le prime testimonianze della sua presenza in Italia risalgono al I secolo dopo Cristo, quando Plinio il Vecchio, scrittore, ammiraglio e naturalista romano, la citò nella sua “Naturalis Historia”. Verso il 150 a.C., attraverso la via della seta, Greci e Romani introdussero le prugne nell’area del Mediterraneo.

romani piantarono diverse varietà di prugne (tra cui la prugna di “Saint Antonin”, detta anche prugna “Maurine”, piccola prugna blu, secca e di piccolo calibro, senza dubbio la più antica e la più diffusa) in Gallia, nella prima provincia romana detta Narbonense, che si estendeva fino all’attuale Quercy, alle porte di Agenais.

Successivamente i Cavalieri della Prima Crociata le portarono in tutta Europa intorno al 1200 d.C.: dapprima in Francia poi in Germania e infine nelle altre regioni. Nel XII secolo, al ritorno dalla terza crociata, i monaci Benedettini dell’Abbazia di Clairac nella valle del Lot (tra Agen e Villeneuve) ebbero l’idea di innestare le piante di prugne locali con nuove piante di prugne di Damasco, portate dalla Siria.

Venne dunque creata una nuova varietà, chiamata Prugna d’Ente (dal francese “enter”, che significa “innestare”). Quando la febbre dell’oro investì la California molti emigrarono nel giovane stato americano in cerca di fortuna. Oltre all’oro trovarono fertili vallate che contribuirono a realizzare i sogni dei pionieri. Louis Pellier, un viticoltore francese, nel 1850 acquistò un terreno vicino a Mission San Jose battezzandolo Pellier’s Gardens. Qui impiantò il suo primo frutteto, innestando sui pruni selvatici locali dei pruni della qualità Petite d’Agen, una delle più pregiate in assoluto, originaria della sua terra.

Così facendo inaugurò la più grande coltivazione mondiale di prugne per cui la California detiene ancora oggi il primato. La prugna è protagonista anche di uno dei dodici volumi classici della letteratura botanica di Luther Burbank, il più famoso pomologo americano, intitolato “Piccoli Frutti”, dove nel volume IV si parla della prugna europea Prunus domestica e del suo antenato originario delle montagne del Caucaso, vicino al Mar Caspio.

Burbank ha dimostrato che la prugna era considerata un alimento fondamentale da tartari, mongoli, turchi e hun. Attualmente è una pianta coltivata in tutto il mondo. In Italia la si trova principalmente in Emilia-Romagna e in Campania; degna di nota è la coltivazione in alcune zone del Trentino (Dro-Basso Sarca). 

Fonti

Nutspaper, 1/2018 

Conservazione

Puoi conservare le prugne essiccate denocciolate in luoghi freschi e asciutti, lontani da fonti di calore e umidità. Ecco 4 consigli utili: 

  • La condizione ideale di mantenimento delle prugne essiccate denocciolate è in ambiente refrigerato. Le prugne essiccate denocciolate possono anche essere conservate senza problemi a temperatura ambiente durante la stagione invernale date le basse temperature. Durante l’estate invece è consigliabile conservare in frigorifero o in ambienti il più freschi possibile, in quanto l’aumentare delle temperature potrebbe favorire il deperimento dei prodotti. 
  • Il contenitore ideale in cui conservare le prugne essiccate denocciolate è il vetro. Grazie alla sua costituzione infatti è impenetrabile ad agenti chimici e gassosi, e avendo ottime capacità isolanti termiche mantiene per un tempo più lungo la temperatura iniziale rispetto agli altri materiali. Se il vetro è colorato tanto meglio: utilizzando vetri colorati si impedisce l’ingresso di alcune lunghezze d’onda di luce (inclusa quella ultravioletta) e quindi alcune caratteristiche nutrizionali ed organolettiche rimangono inalterate.  
  • È importante anche il tipo di chiusura del contenitore: un tappo ermetico fa sì che l’alimento sia protetto da un eccessivo contatto con l’ossigeno che può condurre a ossidazione lipidica e che può essere essenziale per i batteri aerobi. 
  • L’ambiente è sempre bene che sia ben areato: ventilando i locali si mantiene sotto controllo l’umidità interna che fuoriesce dalla finestra, garantendo il giusto equilibrio, il che aiuta a sfavorire l’insorgere di muffe. 

Dosi consigliate

L'effetto benefico della Vitamina K si ottiene con l'assunzione giornaliera di circa 43 g di prugna. 

I fabbisogni individuali variano in funzione dell'età, del sesso, del peso e dell'attività fisica. Un'alimentazione varia ed equilibrata e uno stile di vita sano sono alla base del tuo benessere. 

NB: La denocciolatura avviene con processo automatico, eccezionalmente alcuni frutti potrebbero contenere un nocciolo o parte di esso. 

Proprietà

 100g di prugne denocciolate contengono: 

  • Potassio (384 mg – 19% VNR)  
  • Vitamina K (26 μg – 35% VNR)  
  • Fibre (8.4 g) 

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