Fichi secchi naturali

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Fichi secchi al naturale senza zuccheri aggiunti, o conservanti. Pronti da gustare, hanno un aspetto appetitoso ed un gusto delicato e dolce. 

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Fichi secchi al naturale senza zuccheri aggiunti, o conservanti. Pronti da gustare, hanno un aspetto appetitoso ed un gusto delicato e dolce. 

I fichi secchi possono essere consumati come snack, trasformati in crema, e secchi e disidratati rappresentano un ottimo dolcificante utili per sostituire lo zucchero. In cucina, i fichi secchi possono essere i protagonisti di tante ricette, dolci e salate e di ogni momento a tavola, dall’antipasto fino al dessert. Particolarmente utilizzati nella pasticceria del sud Italia. In Sicilia rappresentano l’ingrediente principale del Buccellato Siciliano.

Sono ricchi di calcio, potassio, ferro, magnesio, fosforo, e vitamine A, B6, C e PP. Rinforzano ossa e denti e anche la vista e la pelle traggono benefici dalle sostanze contenute in questo frutto. Hanno un alto contenuto di zuccheri facilmente assimilabili e per questo motivo rappresentano una fonte di energia prontamente utilizzabile dal nostro organismo.

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200 Articoli

Scheda tecnica

Prodotto
Fichi

Riferimenti specifici

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Valori nutrizionali

Ingredienti Fichi. Può contenere tracce di ARACHIDI e FRUTTA A GUSCIO.
Modalità di conservazione Conservare in luogo fresco e asciutto.
Dichiarazione nutrizionale valori medi per 100 g:
Energia 1213 kJ / 287 kcal
Grassi 1.9 g
di cui acidi grassi saturi 0.3 g
Carboidrati 60 g
di cui zuccheri 56 g
Fibre 10 g
Proteine 2.5 g
Sale 0.25 g
Rame 0.33 mg (33% VNR*)
Potassio 804 mg (40% VNR*)
Fonte analisi Euro Company
Indicazioni I consigli dispensati NON SONO IN ALCUN MODO DA RITENERSI DI VALORE MEDICO/PRESCRITTIVO. Le informazioni fornite sono a scopo puramente divulgativo e informativo, pertanto non intendono in alcun modo sostituirsi a consigli medici. In presenza di patologie occorre sempre consultare il proprio medico.
Origine Grecia, Turchia
Nutrienti Fibre, Potassio, Rame
VNR *Valore Nutritivo di Riferimento
Etichetta e confezionamento Le immagini sono inserite a scopo illustrativo, il prodotto può subire modifiche in base alla disponibilità di magazzino e alla grammatura selezionata.
Prodotto Fichi

Curiosità

fichi erano un frutto molto noto ai popoli dell’antichità, come greci e romani; sono citati anche nel Vecchio Testamento, come simbolo di abbondanza. Coltivato come una delizia rara e ricercata nei giardini paradisiaci dei babilonesi, era venerato dagli egizi come albero della vita e dell’immortalità, dal quale ogni giorno rinasceva Ra, il dio Sole, e dal quale si traeva il legno più pregiato per i sarcofagi destinati ad accompagnare i defunti nell’aldilà. Il fico conosciuto dagli Egizi era il sicomoro (Ficus sycomorus), mentre quello coltivato a Roma era il Ficus ruminalis, pianta della Fortuna protettrice del focolare domestico e collegata alla fondazione di Roma: è infatti all’ombra delle sue foglie che Romolo e Remo furono allattati dalla lupa. Anche in Grecia il fico era sacro, legato a Dioniso, il dio della linfa e dell’energia naturale; e nei culti agrari primitivi la “rivelazione del fico” era un rituale di iniziazione ai segreti della fecondità.  

Molte parti del fico hanno proprietà terapeutiche, in particolare: Gemme fresche: l’attività è da attribuirsi agli enzimi digestivi contenuti; regolarizza la motilità e la secrezione gastroduodenale, soprattutto in soggetti con reazioni psicosomatiche a livello gastrointestinale. Foglie: raccolte da maggio ad agosto e fatte essiccare lentamente, contengono furocumarine, bergaptene, psoralene, cumarine, lattice; hanno proprietà emagoghe, antinfiammatorie, espettoranti e digestive, ma le fucomarine possono creare problemi di fotosensibilizzazione. Frutti immaturi, parti verdi e giovani rametti: il lattice che sgorga dai tagli contiene amilasi e proteasi, viene applicato per eliminare calli e verruche per l’azione caustica e proteolitica; va usato con cautela: è ustionante ed irritante per la pelle. 

Frutti freschi: assunti in quantità hanno un effetto lassativo. Frutti essiccati: ricchi di vitamine A e B, proteine, zuccheri e sali minerali (potassio, magnesio, calcio) hanno proprietà emollienti, espettoranti e lassative. Si ricorda comunque che anche le foglie hanno in parte caratteristiche irritative per il contatto di fregamento con la pelle, la sensibilizzazione è enfatizzata dal calore e dall’esposizione ai raggi ultravioletti, soprattutto in soggetti predisposti; è invece limitata da semplice risciacquo con acqua e permanenza lontano dall’irraggiamento solare, anche indiretto, per qualche ora. È diffusa la credenza che il lattice del fico aiuti ad abbronzarsi, ma in realtà l’applicazione di lattice di fico sulla pelle e successiva esposizione di questa alla luce solare intensa comporta invece lesioni ed ustioni, anche gravi.

Il caprifico (ficoraccia) è stato utilizzato storicamente nel territorio laziale come segnalazione di pericolo presso le aperture dei pozzi dei cunicoli di drenaggio, tipici delle zone del Parco regionale di Veio, che essendo disseminati nelle vallate allo scopo di drenare le acque meteoriche, costituiscono (ancora oggi) pericoli per le persone e per gli animali da allevamento. La pianta della ficoraccia è stata inoltre artificialmente piantata in quei terreni adibiti a pascolo privi di zone d’ombra, allo scopo di fornire riparo dal sole estivo alle persone ed agli animali nei pascoli. 

Fonti

Nutspaper, 2/2011 

Storia

Il fico (Ficus Carica L.) è una pianta di origini antiche, proveniente dall’area del Medio Oriente. L’epiteto specifico Carica fa riferimento alle sue origini che vengono fatte risalire alla Caria, regione dell’Asia Minore. Testimonianze della sua coltivazione si hanno già nelle prime civiltà agricole di Mesopotamia, Palestina ed Egitto, da cui si diffuse successivamente in tutto il bacino del Mar Mediterraneo. Se per definizione è detto “Fico Mediterraneo”, si considera pure storicamente originario e comune delle regioni Caucasiche e del Mar Nero. Solo dopo la scoperta dell’America il fico si diffuse in quel continente, e in seguito ai contatti con l’Oriente si diffuse in Cina ed in Giappone.

Il fico fa parte della famiglia delle Moraceae che raggruppa circa 1500 specie, per lo più legnose anche se alcune possono essere erbacee o lianose. Le specie di questa famiglia producono lattice. Del genere Ficus carica L. esistono due sottospecie: Ficus carica sativa (fico domestico) e Ficus carica caprificus (caprifico o selvatico). Il Ficus carica L. rappresenta la specie più nordica del genere; l’albero, in ambiente non condizionato, vive mediamente 50-90 anni. Può raggiungere i 10-12 m di altezza, ma in coltivazione specializzata viene mantenuto entro i 3-4 m. Il portamento può essere arbustivo, nei tipi selvatici, mentre nelle forme coltivate è arboreo. 

La coltivazione del fico si è sviluppata in diverse zone del pianeta, ma naturalmente in maniera significativa solo nei distretti climatici analoghi all’ambiente mediterraneo, caldo e arido. Nel bacino del Mediterraneo oltre all’Italia abbiamo importanti coltivazioni in Turchia, Grecia, Algeria, Spagna, Libia, Marocco, Egitto, Palestina, Francia. Altri paesi di notevole importanza produttiva sono: Portogallo, Siria, Russia, Arabia, India, Giappone, California, Argentina, Australia e molti altri. Le regioni italiane a maggior vocazione produttiva sono Puglia, Campania e Calabria, una produzione significativa proviene anche dall’Abruzzo, Sicilia e Lazio; la Puglia fornisce anche la maggior produzione di fichi secchi. 

Fonti

Nutspaper, 2/2011

Conservazione

Puoi conservare i  fichi essiccati in luoghi freschi e asciutti, lontani da fonti di calore e umidità. Ecco 4 consigli utili: 

  • La condizione ideale di mantenimento dei fichi essiccati è in ambiente refrigerato. I fichi essiccati possono anche essere conservati senza problemi a temperatura ambiente durante la stagione invernale date le basse temperature. Durante l’estate invece è consigliabile conservare in frigorifero o in ambienti il più freschi possibile, in quanto l’aumentare delle temperature potrebbe favorire il deperimento dei prodotti. 
  • Il contenitore ideale in cui conservare i fichi essiccati è il vetro. Grazie alla sua costituzione infatti è impenetrabile ad agenti chimici e gassosi, e avendo ottime capacità isolanti termiche mantiene per un tempo più lungo la temperatura iniziale rispetto agli altri materiali. Se il vetro è colorato tanto meglio: utilizzando vetri colorati si impedisce l’ingresso di alcune lunghezze d’onda di luce (inclusa quella ultravioletta) e quindi alcune caratteristiche nutrizionali ed organolettiche rimangono inalterate.  
  • È importante anche il tipo di chiusura del contenitore: un tappo ermetico fa sì che l’alimento sia protetto da un eccessivo contatto con l’ossigeno, essenziale per i batteri aerobi. 
  • L’ambiente è sempre bene che sia ben areato: ventilando i locali si mantiene sotto controllo l’umidità interna che fuoriesce dalla finestra, garantendo il giusto equilibrio, il che aiuta a sfavorire l’insorgere di muffe.

Dosi consigliate

30 g di fichi secchi apportano: 

  • il 12% del valore nutritivo di riferimento di Potassio; 
  • il 10% del valore nutritivo di riferimento di Rame. 

I fabbisogni individuali variano in funzione dell’età, del sesso, del peso e dell’attività fisica. Un’alimentazione varia ed equilibrata e uno stile di vita sano sono alla base del tuo benessere.

Proprietà

100 g di fichi contengono: 

  • Potassio (804 mg – 40% VNR)  
  • Rame (0.33 mg – 33% VNR)  
  • Manganese (0.57 mg – 29% VNR)  
  • Ferro (3.2 mg – 23% VNR)  
  • Calcio (173 mg – 22% VNR)  
  • Magnesio (74.2 mg – 20% VNR)   

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