Semi Di Lino Marrone

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Quello del lino è un seme insapore, proprio per questo non possiede qualità culinarie particolari; è certamente più apprezzato per le sue proprietà curative. Come la maggior parte dei semi oleosi, i semi di lino sono perfetti per arricchire insalate o muesli.

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Riferimenti specifici

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Valori nutrizionali

Ingredienti Ingredienti: Semi di lino da agricoltura biologica.Può contenere tracce di ARACHIDI e FRUTTA A GUSCIO. 1kg
Modalità di conservazione Conservare in luogo fresco e asciutto.
Dichiarazione nutrizionale valori medi per 100 g:
Energia 2123 kJ / 515 kcal
Grassi 41 g
di cui acidi grassi saturi 4,6 g
Carboidrati 2,4 g
di cui zuccheri 1,9 g
Fibre 26 g
Proteine 21 g
Sale 0,11 g
Fosforo 604 mg (86% VNR*)
Rame 1,5 mg (150% VNR*)
Manganese 2,4 mg (120% VNR*)
Fonte analisi Euro Company
Indicazioni I consigli dispensati NON SONO IN ALCUN MODO DA RITENERSI DI VALORE MEDICO/PRESCRITTIVO. Le informazioni fornite sono a scopo puramente divulgativo e informativo, pertanto non intendono in alcun modo sostituirsi a consigli medici. In presenza di patologie occorre sempre consultare il proprio medico.
Origine India
Nutrienti Fosforo, Manganese, Rame
VNR *Valore Nutritivo di Riferimento
Etichetta e confezionamento Le immagini sono inserite a scopo illustrativo, il prodotto può subire modifiche in base alla disponibilità di magazzino e alla grammatura selezionata.

Curiosità

Il lino(Linumusitatissimum) è una pianta annuale della famiglia delle Linaceae, con un ciclo vegetativo di circa quattro mesi e coltivata con facilità nelle regioni a clima temperato. 

La pianta del lino cresce fino a un’altezza di 1.2 m con uno stelo sottile e foglie tenere, lanceolate e fiori di colore azzurro-cielo di 15-25 mm di diametro con 5 petali. I frutti sono capsule rotonde contenenti semi di piccole dimensioni e di colore marrone o giallo/oro, lucido, simili ai semini delle mele, lunghi 4-7 mm. 

Il lino viene raccolto dopo circa 100 giorni, o un mese dopo la fioritura e due settimane dopo la formazione delle capsule da seme. La base della pianta deve iniziare a virare al giallo, poiché se la pianta è ancora verde, i semi e le fibre (per il mercato tessile) non saranno adeguatamente sviluppati. 

La raccolta dei semi può avvenire tramite taglio di tutta la pianta o della sola testa. Si avrà quindi l’essicazione al fine di estrarre i semi. 

I semi - ricchi di acidi grassi a catena lunga - possono essere consumati integri e secchi, oppure ammollati in acqua e consumati appena germogliano. I semi bagnati diventano leggermente viscidi, ma ciò non ne inficia le proprietà nutritive. 

I principali prodotti alimentari che si ricavano dai semi di lino sono la farina e l'olio. 

Nei paesi freddi si ottiene la migliore produzione di fibra: Russia, Paesi Bassi, Francia e Romania sono tra i primi produttori mondiali di fibra. Le fibre di lino sono due o tre volte più resistenti del cotone, inoltre sono naturalmente lisce e dritte. L’Europa e il Nord America sono dipese dalla coltivazione di lino a fini tessili fino al diciannovesimo secolo, quando il cotone ha soppiantato il lino. 

Nel nord dell’India i semi di lino sono tradizionalmente tostati, polverizzati e consumati con riso bollito, un po’ di acqua e sale. 

Il lino è emblema dell’Irlanda del Nord e il fiore nazionale della Bielorussia. 

Nelle prime versioni della favola della Bella Addormentata, come in “Sole, Luna e Talia” di Giambattista Basile, la principessa si punge il dito non su un fuso, ma con una scheggia di lino che viene poi estratta dai sui figli neonati, concepiti mentre è magicamente assopita. 

Fonti: 

Storia

Le prime evidenze di utilizzo da parte dell’uomo del lino come fibra tessile ci giungono dalla Georgia, dove sono state ritrovate fibre di lino selvatico filate, colorate e annodate nella grotta Dzudzuana e datate fino a 32˙000 anni fa.

Il lino fu coltivato per la prima volta nella regione della Mezzaluna Fertile. Si hanno prove di lino da olio con semi di dimensioni maggiori dal sito di TellRamad in Siria, datate 9˙000 anni fa.

L’uso della coltivazione si è espanso costantemente, raggiungendo luoghi lontani come la Svizzera e la Germania nel 3000 A.C.

Anche in Cina e India il lino domestico è coltivato almeno da 5.000 anni.

Il lino è stato coltivato estensivamente nell’antico Egitto, dove i muri dei templi riportano pitture di fiori di lino e le mummie erano avvolte in pezze di lino. I preti egizi vestivano di solo lino, considerato simbolo di purezza.

I Fenici commerciavano il lino egiziano in tutto il Mediterraneo e i Romani lo utilizzavano per le loro vele. Il declino dell’Impero Romano porta con esso il declino della produzione del lino, ma Carlo Magno ridona luce a questa coltura nell’XIII secolo, con leggi studiate per pubblicizzare l’igiene delle fibre tessili in lino e la salubrità dell’olio di semi di lino.

Col tempo le Fiandre divennero il maggior centro dell’industria del lino nel Medioevo.

Nel Nord America il lino fu introdotto dai colonialisti e prosperò, ma all’inizio del XX secolo il cotone, essendo l’avanzare delle fattorie e del più economico cotone, ha portato alla centralizzazione della coltura di lino nel nord della Russia, dove si ha il 90% della produzione mondiale.

In Italia, il territorio dell’odierno paese di Linera, in provincia di Catania, fu adibito alla coltivazione del lino e da essa la contrada venne indicata, appunto, le "linerie". Con la fondazione del nucleo abitato, avvenuta agli inizi del XIX secolo, il paese ha assunto la denominazione attuale in ricordo di queste antiche coltivazioni.

semi di lino hanno ricevuto attenzioni per la capacità anti infiammatoria e antiossidante che è stata loro attribuita. Uno studio del 2015 condotto a São Paulo (Brasile), ha ipotizzato che l’aggiunta di semi di lino a una dieta studiata per ottenere una perdita di peso, potesse favorire i profili lipidici e metabolici e decrescere il rischio di fattori correlati alle malattie cardiovascolari.

Nello studio 27 volontari con fattori di rischio cardiovascolare sono stati suddivisi in due gruppi e, seguendo una dieta povera di carboidrati per 42 giorni, hanno integrato 60g al giorno o di riso integrale in polvere o di semi di lino in polvere. Sono stati controllati i valori di pressione sanguigna, antropometrici e i livelli sierici di glucosio, acido urico, insulina e altro.

Entrambi i gruppi durante lo studio hanno evidenziato perdita di peso e riduzione della pressione sistolica sanguigna; miglioramento dei livelli di colesterolo totale, colesterolo LDL e acido urico. Una riduzione dei markers infiammatori e dei livelli di trigliceridi è stata osservata nel gruppo che ha assunto semi di lino.

I risultati dello studio suggeriscono che l’addizione di semi di lino a una dieta studiata per la perdita di peso, può essere una strategia nutrizionale importante per ridurre i markers infiammatori1.

Il magnesio tra i suoi molteplici benefici, contribuisce alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento, a una sana funzione muscolare e funzione psicologica. Aiuta l’equilibrio elettrolitico e nella sintesi proteica; interviene nel processo di divisione delle cellule2.

Il fosforo contribuisce al normale metabolismo energetico, alla normale funzione delle membrane cellulari e al mantenimento di ossa e denti normali2.

Il rame ha molteplici attività: contribuisce al normale metabolismo energetico, al mantenimento di tessuti connettivi normali e al normale funzionamento del sistema nervoso. Contribuisce alla normale pigmentazione della pelle e dei capelli, al normale trasporto di ferro nell’organismo, alla normale funzione del sistema immunitario e alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo2.

La tiamina contribuisce al normale metabolismo energetico, al normale funzionamento del sistema nervoso e contribuisce alla normale funzione psicologica e cardiaca2.

L’ALA contribuisce al mantenimento di livelli normali di colesterolo nel sangue2.

 

1 Cassani RS, Fassini PG1, Silvah JH, Lima CM, Marchini JS. Impact of weightlossdietassociated with flaxseed on inflammatorymarkers in men with cardiovascular risk factors: a clinicalstudy. Nutr J. 2015 Jan10;14:5.

2 Regolamento (UE) n. 432/2012 della Commissione, del 16 maggio 2012 - relativo alla compilazione di un elenco di indicazioni sulla salute consentite sui prodotti alimentari, diverse da quelle facenti riferimento alla riduzione dei rischi di malattia e allo sviluppo e alla salute dei bambini.

 

Fonti:

https://en.wikipedia.org/wiki/Flax

https://it.wikipedia.org/wiki/Linum_usitatissimum

Conservazione

Puoi conservare i semi di lino  in luoghi freschi e asciutti, lontani da fonti di calore e umidità. Ecco 4 consigli utili: 

  • La condizione ideale di mantenimento dei semi di lino è in ambiente refrigerato. I semi di lino possono anche essere conservati senza problemi a temperatura ambiente durante la stagione invernale date le basse temperature. Durante l’estate invece è consigliabile conservare in frigorifero o in ambienti il più freschi possibile, in quanto l’aumentare delle temperature potrebbe favorire il deperimento dei prodotti. 
  • Il contenitore ideale in cui conservare i semi di lino  è il vetro. Grazie alla sua costituzione infatti è impenetrabile ad agenti chimici e gassosi, e avendo ottime capacità isolanti termiche mantiene per un tempo più lungo la temperatura iniziale rispetto agli altri materiali. Se il vetro è colorato tanto meglio: utilizzando vetri colorati si impedisce l’ingresso di alcune lunghezze d’onda di luce (inclusa quella ultravioletta) e quindi alcune caratteristiche nutrizionali ed organolettiche rimangono inalterate.  
  • È importante anche il tipo di chiusura del contenitore: un tappo ermetico fa sì che l’alimento sia protetto da un eccessivo contatto con l’ossigeno che può condurre a ossidazione lipidica e che può essere essenziale per i batteri aerobi. 
  • L’ambiente è sempre bene che sia ben areato: ventilando i locali si mantiene sotto controllo l’umidità interna che fuoriesce dalla finestra, garantendo il giusto equilibrio, il che aiuta a sfavorire l’insorgere di muffe. 

I semi di lino andrebbero consumati crudi, perchè il calore rischia di alterare le caratteristiche nutrizionali, riducendo l'assorbimento di vitamine e acidi grassi. Si possono aggiungere al latte oppure al frullato o sopra la frutta.

Proprietà

100g di semi di lino contengono:

  • 604 mg di Fosforo, pari all’86% del VNR (valore nutritivo di riferimento)
  • 1.5 mg di Rame, pari al 150% del VNR;
  • 2.4 mg di Manganese, pari al 120% del VNR.

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