Bacche Di Goji

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Solo recentemente, le bacche di Goji sono state introdotte nell'alimentazione occidentale. L'interesse per questi frutti non riguarda tanto il loro pregio gastronomico, quanto il relativo potere benefico sulla salute. Oggi, le bacche di Goji vengono utilizzate soprattutto come integratore alimentare.

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Scheda tecnica

Prodotto
Goji

Riferimenti specifici

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Valori nutrizionali

Ingredienti 100% bacche di goji (Lycium barbarum). Può contenere tracce di ARACHIDI e FRUTTA A GUSCIO.
Modalità di conservazione Conservare in luogo fresco e asciutto.
Dichiarazione nutrizionale valori medi per 100 g:
Energia 1502 kJ / 356 kcal
Grassi 3,1 g
di cui acidi grassi saturi 0,4 g
Carboidrati 64 g
di cui zuccheri 46 g
Fibre 14 g
Proteine 11 g
Sale 1,3 g
Rame 0,56 mg (56% VNR*)
Potassio 1510 mg (76% VNR*)
Ferro 7,6 mg (54% VNR*)
Indicazioni I consigli dispensati NON SONO IN ALCUN MODO DA RITENERSI DI VALORE MEDICO/PRESCRITTIVO. Le informazioni fornite sono a scopo puramente divulgativo e informativo, pertanto non intendono in alcun modo sostituirsi a consigli medici. In presenza di patologie occorre sempre consultare il proprio medico.
Origine Cina
Nutrienti Ferro, Potassio, Rame
VNR *Valore Nutritivo di Riferimento
Etichetta e confezionamento Le immagini sono inserite a scopo illustrativo, il prodotto può subire modifiche in base alla disponibilità di magazzino e alla grammatura selezionata.
Prodotto Bacche

Curiosità

La pianta si presenta come un arbusto deciduo in grado di raggiungere i 3 metri di altezza, che produce fiori di color lavanda o violetto. 

Le bacche di Goji si presentano come delicati frutti di colore rosso che maturano da agosto ad ottobre, con diametro di 1-2 cm e contenenti sino ad una sessantina di piccoli semini gialli. 

Grazie al loro gusto agrodolce queste bacche sono da sempre utilizzate nelle tradizioni culinarie di molti paesi asiatici per la preparazione di diverse ricette, come ad esempio bevande rinfrescanti, frullati e salse, ma anche insalate di riso e piatti a base di carne, pesce e verdure. 

Nei Paesi asiatici si produce addirittura un particolare vino contenente bacche di Goji, mentre la tradizione cinese di produzione di birra alle bacche di Goji è stata ripresa anche da alcuni birrifici belgi. 

Una curiosa storia, ammantata di leggenda e tramandata nei secoli, riguarda la scoperta delle bacche di goji e delle loro straordinarie proprietà. Sembra che a cavallo dell’ottavo e del nono secolo d.C., per la precisione all’epoca della dinastia Tang, un pozzo d’acqua accanto ad un tempio buddista tibetano fosse attorniato da piante di Lycium barbarum, le cui bacche talvolta cadevano nell’acqua. Gli abitanti della zona, durante i loro pellegrinaggi presso il tempio, usavano dissetarsi con l’acqua di questo pozzo e godevano di una salute invidiabile: molti di loro, nonostante fossero in età avanzata di oltre ottant’anni, avevano ancora una dentatura in ottima salute e sulla loro testa non cresceva nemmeno un capello bianco. Da qui nacque la leggenda riguardante il goji e le sue bacche, veri e propri elisir di giovinezza dalla proprietà considerate quasi magiche. 

Lycium barbarum è una pianta poco conosciuta al momento in Italia e l’unico canale per avere informazioni a riguardo è internet. Effettuando una ricerca sommaria sulle bacche di goji, si ottengono notizie che enfatizzano i vantaggi che può apportare la pianta con frasi studiate appositamente per stupire il consumatore e spingerlo all’acquisto, come ad esempio “ha il 4000 per cento di antiossidanti rispetto alle arance”, e la fonte delle informazioni dispensate non è mai indicata. Senza effettuare una ricerca più approfondita, molti potrebbero pensare di aver scoperto una specie vegetale quasi miracolosa.

D’altra parte, bisogna comunque tener conto della lunga tradizione d’uso della pianta nei Paesi asiatici senza che al momento siano stati riportati casi di tossicità o pericolosità di impiego, tant’è che la specie (e in particolare proprio il frutto) è inserita nell’elenco delle piante ammesse dal Ministero della Salute nelle formulazioni degli integratori alimentari; inoltre, alcune delle sostanze riscontrate in Lycium barbarum sono note per avere proprietà antiossidanti. Si può affermare perciò che, sebbene sia opportuno continuare ad approfondire le conoscenze scientifiche, la pianta ha buone potenzialità per essere inserita a pieno titolo sul mercato erboristico italiano proprio in virtù del suo potere antiossidante. 

 

Fonti:

SINU – Società Italiana Nutrizione Umana www.sinu.it

http://www.guidaconsumatore.com/erboristeria/bacche-di-goji.html

Newspaper, 2/2014 

Storia

Grazie alle loro proprietà nutrizionali, le bacche di Goji sono ritenute in grado di contrastare i segni dell’invecchiamento cellulare. Le bacche di Goji aiuterebbero inoltre a ridare ai capelli un aspetto sano e brillante e stimolerebbero il funzionamento del sistema immunitario. 

In ambito medico e nutrizionale esiste un test standard per misurare il potere antiossidante degli alimenti, detto test ORAC (OxygenRadicalsAbsorbanceCapacity), acronimo di “Capacità di Assorbimento dei Radicali dell’Ossigeno”. Le bacche Goji sottoposte al test ORAC hanno dato risultati davvero interessanti: per soddisfare il fabbisogno quotidiano di unità ORAC è sufficiente consumare solo 20 grammi al giorno di bacche di Goji. 

Il Lyciumbarbarum è una pianta originaria di una vasta zona del continente asiatico e più precisamente del Tibet, Mongolia e province cinesi del Ningxia e dello Xinjiang. Il maggior produttore mondiale di bacche Goji è la Cina. 
Il termine occidentale “goji” è in uso solo dal XXI secolo e deriva dalla pronuncia semplificata del cinese “gou-qi-zi”, che indica le bacche di Lycium; “zi” significa infatti “seme”, o più specificatamente “bacca”.  

Il frutto, gou-qi-zi, è menzionato per la prima volta nel lavoro del 500 d.C. del letterato Tao Hong-jing, “Ming Yi Bei Lu”. Il nome botanico Lycium barbarum venne assegnato dal noto studioso svedese, Linneo, nel 1753. È probabile che questo nome derivi o dall’antica regione meridionale dell’Anatolia, Lycia, oppure dal latino “lychnus”, che significa luce o lampada, presumibilmente dovuto alla forma e al colore del frutto. Il genere Lycium include più di 100 specie di cespugli decidui o sempreverdi nativi delle aree tropicali o temperate dell’Est e Sud-Est asiatico, Asia minore, Europa, Sud Africa e Nord America. Quindici anni più tardi, nel 1768, Phillip Miller diede il nome e descrisse per la prima volta il Lycium chinense nel suo libro “Dictionary of gardening, botany, and agricolture”.

Queste due specie sono apparentemente indistinguibili tra loro, sia a livello morfologico che istologico. Il Lycium barbarum, come attesta la “Royal Horticultural Society”, è conosciuto in molti Paesi con nomi diversi, che variano a seconda della lingua e del vernacolo propri dei luoghi di coltivazione. Il nome inglese utilizzato più comunemente per le bacche di goji è “wolfberry”; il motivo non è certo, ma probabilmente perché il termine “Lycium” ricorda “lycos”, che in greco significa “lupo”. Altri nomi comuni in inglese sono “matrimony wine” e “the Duke of Argyll’s Tea Tree”, perché la pianta venne introdotta in Inghilterra per la prima volta nel XVIII secolo da Archibald Campbell, botanico e terzo duca di Argyll.

Abbiamo poi: “Kuko” (Giappone), “Kei tse” (Cantonese), “gugija” (Koreano), “cu khoi” (Vietnam), “ga gèe” (Thai), “gouqi” (Cina) e “dretsherma” (Tibet). Nella maggior parte dei Paesi, comunque, sebbene molte parti della pianta siano utilizzate e lavorate, il frutto è l’organo maggiormente conosciuto e perciò separatamente denominato Lycium , lycii fruit, gou qi zi e goji. Nel mondo antico, sia Plinio che Dioscoride descrissero l’uso medicinale di Lycium e la pianta fu anche menzionata da altri studiosi, tra i quali Paracelso e Galeno.

Il Lycium degli antichi fu importato dall’India e fu tenuto in grande considerazione, tanto che furono ritrovati resti di vasi espressamente realizzati per la conservazione di questa bacca; probabilmente, però, il Lycium a cui si riferivano non corrisponde alla stessa specie che intendiamo ai giorni nostri. 

Fonti: 

Newspaper, 2/2014

Conservazione

Puoi conservare le bacche di goji essiccate biologiche in luoghi freschi e asciutti, lontani da fonti di calore e umidità. Ecco 4 consigli utili: 

  • La condizione ideale di mantenimento delle bacche di goji essiccate biologiche è in ambiente refrigerato. Le bacche di goji essiccate biologiche può anche essere conservato senza problemi a temperatura ambiente durante la stagione invernale date le basse temperature. Durante l’estate invece è consigliabile conservare in frigorifero o in ambienti il più freschi possibile, in quanto l’aumentare delle temperature potrebbe favorire il deperimento dei prodotti. 
  • Il contenitore ideale in cui conservare le bacche di goji essiccate biologiche è il vetro. Grazie alla sua costituzione infatti è impenetrabile ad agenti chimici e gassosi, e avendo ottime capacità isolanti termiche mantiene per un tempo più lungo la temperatura iniziale rispetto agli altri materiali. Se il vetro è colorato tanto meglio: utilizzando vetri colorati si impedisce l’ingresso di alcune lunghezze d’onda di luce (inclusa quella ultravioletta) e quindi alcune caratteristiche nutrizionali ed organolettiche rimangono inalterate.  
  • È importante anche il tipo di chiusura del contenitore: un tappo ermetico fa sì che l’alimento sia protetto da un eccessivo contatto con l’ossigeno che può condurre a ossidazione lipidica e che può essere essenziale per i batteri aerobi. 
  • L’ambiente è sempre bene che sia ben areato: ventilando i locali si mantiene sotto controllo l’umidità interna che fuoriesce dalla finestra, garantendo il giusto equilibrio, il che aiuta a sfavorire l’insorgere di muffe.

Dosi consigliate

30 g apportano:

  • il 23% del valore nutritivo di riferimento di Potassio;
  • il 17% del valore nutritivo di riferimento di Rame;
  • il 16% del valore nutritivo di riferimento di Ferro.

I fabbisogni individuali variano in funzione dell'età, del sesso, del peso e dell'attività fisica. Un'alimentazione varia ed equilibrata e uno stile di vita sano sono alla base del tuo benessere.

Proprietà

100g di bacche di goji  contengono: 

  • Vitamina K (13 μg – 17% VNR)  
  • Riboflavina (0.29 mg – 21% VNR)  
  • Magnesio (86.0 mg – 23% VNR)  
  • Fosforo (194 mg – 28% VNR)  
  • Vitamina E (4.3 mg – 36% VNR)  
  • Manganese (0.93 mg – 47% VNR)  
  • Ferro (7.6 mg – 54% VNR)  
  • Rame (0.56 mg – 56% VNR)  
  • Potassio (1510 mg – 76% VNR)  
  • Proteine (11 g)  
  • Fibre (14 g) 

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