Noci Brasiliane "Dell'Amazzonia"

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Le noci dell’Amazzonia, note anche come noci brasiliane, sono i semi raccolti da un imponente e longevo albero che cresce spontaneo nelle foreste dell’America meridionale. A differenza infatti del noce da frutto diffuso e coltivato in Europa, questa pianta non viene invece coltivata e i suoi frutti sono raccolti solo quando, una volta maturi, cadono al suolo

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Scheda tecnica

Prodotto
Noci

Riferimenti specifici

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Valori nutrizionali

Ingredienti NOCI DEL BRASILE. Può contenere tracce di ARACHIDI ed altra FRUTTA A GUSCIO
Modalità di conservazione Conservare in luogo fresco e asciutto.
Dichiarazione nutrizionale valori medi per 100 g:
Energia 2799 kJ / 679 kcal
Grassi 65.0 g
di cui acidi grassi saturi 16 g
Carboidrati 2.2 g
di cui zuccheri 1.8 g
Fibre 8.4 g
Proteine 17.1 g
Sale 0.03 g
Rame 1,8 mg (180% VNR)
Selenio 225 µg (409% VNR)
Magnesio 371 mg (99% VNR)
Indicazioni I consigli dispensati NON SONO IN ALCUN MODO DA RITENERSI DI VALORE MEDICO/PRESCRITTIVO. Le informazioni fornite sono a scopo puramente divulgativo e informativo, pertanto non intendono in alcun modo sostituirsi a consigli medici. In presenza di patologie occorre sempre consultare il proprio medico.
Origine Brasile
Nutrienti Magnesio, Rame, Selenio
VNR *Valore Nutritivo di Riferimento
Etichetta e confezionamento Le immagini sono inserite a scopo illustrativo, il prodotto può subire modifiche in base alla disponibilità di magazzino e alla grammatura selezionata.
Prodotto Noci

Curiosità

La noce del Brasile, noce amazzonica (Bertholletiaexcelsa) o noci brasiliane, si ottiene dai grossi frutti di un grande albero appartenente alla famiglia delle Lecythidaceae diffuso in tutte le regioni tropicali, anche se la maggior parte delle specie sono presenti nel neotropico, specialmente del bacino amazzonico. La noce del Brasile cresce spontaneamente in Venezuela, Guya­na, Colombia, Ecuador, Brasile, Bolivia e Perù. Comunque può essere anche coltivata al di fuori del suo nor­male habitat, infatti è presente in molti giardini botanici a Cuba, in Sri Lanka, a Kuala Lumpur, in Malesia, nel Ghana e nel sud ovest dell’Asia. Tuttavia solo in Brasile, Bolivia e Perù esistono alberi di noce con una produzione tale da consentirne l’esportazione. L’albero può arrivare a misurare più di 50 metri di altezza e presenta un fusto che raggiunge i due metri di diametro, è uno di quegli alberi definiti emergenti nella foresta tropicale. Può raggiungere i 500-800 anni di vita. I fiori sono piccoli, bianco-gialli e carnosi disposti in inflorescenze a pannocchia. I fiori della noce del Brasile hanno una forma unica al mondo che non facilita la sua impollinazione, tant’è che la noce del Brasile è nota per essere impollinata solo da una particolare specie di api molto vigorosa, che grazie alla sua forza riesce a penetrare all’interno del fiore. I grandi frutti legnosi, noti in botanica come pixidi, delle dimensioni di una noce di cocco, raggiungono pesi di anche oltre 2 kg. Ogni frutto contiene in media tra 12 e 20 semi a forma di spicchio, le noci vere e proprie anch’esse protette da un guscio ruvido legnoso. Ogni pianta ne produce in media 30/40 chilogrammi all’anno. Nel mercato mondiale della frutta secca la noce del Brasile è l’unica specie la cui produzione è ottenuta esclusivamente da aree naturali mediante una raccolta manuale del frutto. La noce del Brasile viene raccolta durante il periodo piovoso, dicembre-marzo, da raccoglitori locali, chiamati castagneros, che temporaneamente si trasferiscono nella foresta, spesso con le famiglie, per la raccolta del frutto. Ogni raccoglitore si occupa di un sentiero osettore di foresta che percorre periodicamente per raccogliere i frutti caduti. In natura questo frutto è aperto solo dall’aguti, un grosso roditore della foreste o, in un periodo più lungo, dalle termiti. I gusci vuoti del frutto, in alcune regioni chiamati “tazza di scimmia”, sono usati dagli indigeni per trasportare piccoli fuochi, che con il loro fumo tengono lontani gli insetti; oppure gli agricoltori se ne servono per raccogliere la gomma che fuoriesce dalla corteccia degli omonimi alberi incisi o ancora vengono semplicemente utilizzati per bere. Dai semi acerbi e grattugiati si ottiene un lattice che localmente viene usato insieme al caffè a guisa di latte. Oltre all’uso alimentare, l’olio di noce del Brasile viene utilizzato anche come lubrificante per orologi, come base dei colori per artisti e nell’industria cosmetica.

Fonti:

Nutspaper “Noce del Brasile” 2/2009

https://en.wikipedia.org/wiki/Brazil_nut 

Storia

La Bertholletia excelsa , comunemente nota come noce del Brasile o noce amazzonica (nome commerciale brazil nut) si ottiene dai grossi frutti di un grande albero appartenente alla famiglia delle Lecythidaceae diffuse in tutte le regioni tropicali, anche se la maggior parte delle specie sono presenti nel neotropico, specialmente del bacino amazzonico.  

Il nome della specie, in onore dello scienziato francese Claude-Louis Berthollet, fu pubblicato per la prima volta nel 1807 dai due botanici Humboldt e Bonpland in Plantaeaequinoctiales. Nel 1874, Miers, in Trans. Linn. Soc. London, la presentò invece con il nome di Bertholletianobilis. L’esportazione della noce è iniziata nel XVII secolo con i mercanti olandesi. All'inizio del secolo XIX, la noce amazzonica veniva esportata attraverso due porti del Pará; ragion per cui da principio fu conosciuta comeCastanha-do-Pará; solo in un secondo tempo il Ministero dell’Agricoltura brasiliano le diede la denominazione di Castanha-do-Brasil. Dal 1818 iniziò ad essere il prodotto più importante esportato dal Pará e, dopo il 1847, la sua commercializzazione acquistò un valore economico apprezzabile. I registri statistici di esportazione la citano però solamente a partire dal 1899. La Castanha-do-Pará utilizzata nell'alimentazione degli indios e degli animali domestici in piccola scala, divenne una delle principali fonti di reddito di questa regione, dando lavoro a moltissima manodopera sia nella foresta sia nelle città. 

Nonostante il nome commerciale di noce del Brasile, il principale produttore mondiale è la Bolivia, nei dipartimenti di Beni e Pando. Nelle cittadine di Riberalta e Cobija si trovano i principali stabilimenti mondiali di trasformazione. In America del Sud, la foresta dove cresce la noce del Brasile ha un’estensione di 20 milioni di ettari. In Perù la zona di produzione viene stimata intorno a 1,8 milioni di ettari, concentrata nella parte orientale del Dipartimento di Madre di Dios. Il 30% della popolazione di questa regione vive grazie al suo commercio. Il volume d’affari generato dall’esportazione della noce - iniziata nel XVII secolo con i mercanti olandesi - è secondo in Amazzonia soltanto a quello della gomma. 

Fonti

Nutspaper “Noce del Brasile” 2/2009

https://en.wikipedia.org/wiki/Brazil_nut 

Conservazione

Puoi conservare le noci del Brasile sgusciate in luoghi freschi e asciutti, lontani da fonti di calore e umidità. Ecco 4 consigli utili: 

  • La condizione ideale di mantenimento delle noci del Brasile è in ambiente refrigerato. Le noci del Brasile sgusciate possono anche essere conservate senza problemi a temperatura ambiente durante la stagione invernale date le basse temperature. Durante l’estate invece è consigliabile conservare in frigorifero o in ambienti il più freschi possibile, in quanto l’aumentare delle temperature potrebbe favorire il deperimento dei prodotti. 
  • Il contenitore ideale in cui conservare le noci del Brasile è il vetro. Grazie alla sua costituzione infatti è impenetrabile ad agenti chimici e gassosi, e avendo ottime capacità isolanti termiche mantiene per un tempo più lungo la temperatura iniziale rispetto agli altri materiali. Se il vetro è colorato tanto meglio: utilizzando vetri colorati si impedisce l’ingresso di alcune lunghezze d’onda di luce (inclusa quella ultravioletta) e quindi alcune caratteristiche nutrizionali ed organolettiche rimangono inalterate.  
  • È importante anche il tipo di chiusura del contenitore: un tappo ermetico fa sì che l’alimento sia protetto da un eccessivo contatto con l’ossigeno che può condurre a ossidazione lipidica e che può essere essenziale per i batteri aerobi. 
  • L’ambiente è sempre bene che sia ben areato: ventilando i locali si mantiene sotto controllo l’umidità interna che fuoriesce dalla finestra, garantendo il giusto equilibrio, il che aiuta a sfavorire l’insorgere di muffe. 

Dosi consigliate

30 g di noci brasiliane apportano: 

  • il 124% del valore nutritivo di riferimento di Selenio; 
  • il 54% del valore nutritivo di riferimento di Rame; 
  • il 30% del valore nutritivo di riferimento di Magnesio.  


I fabbisogni individuali variano in funzione dell'età, del sesso, del peso e dell'attività fisica. Un'alimentazione varia ed equilibrata e uno stile di vita sano sono alla base del tuo benessere. 

Proprietà

100g di noci del Brasile sgusciate contengono: 

  • Ferro (2.7 mg - 19% VNR)  
  • Calcio (156 mg - 20% VNR)  
  • Potassio (582 mg - 29% VNR)  
  • Zinco (4.3 mg - 43% VNR)  
  • Vitamina E (5.3 mg - 44% VNR)  
  • Tiamina (0.63 mg - 57% VNR)  
  • Manganese (1.2 mg - 60% VNR)  
  • Fosforo (665 mg - 95% VNR) 
  • Magnesio (371 mg - 99% VNR)  
  • Rame (1.8 mg - 180% VNR)  
  • Selenio (225 μg - 409% VNR)  
  • Fibre (8.4 g) 
  • Acidi grassi insaturi (49 g) e acido oleico (21 g).  
  • Acido linoleico (27 g)  

Si ricorda che le noci del Brasile sono contenute nell’elenco degli allergeni (allegato 2 Reg. UE 1169/2011 e s.m.i.) 

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